Crisi in Libia, telefonata tra Conte e Putin. Erdogan annuncia voto in Parlamento su invio truppe. Riprendono i raid aerei.
TRIPOLI – Nuova crisi in Libia. La tregua è finita con i raid aerei che sono ripresi in tutto il Paese. Nella giornata di giovedì 26 dicembre 2019 Haftar ha bombardato la città di Zawiya. Secondo quanto riferito da Libya Observer, il bilancio è tre morti e una decina di civili feriti, alcuni di questi in modo grave.
Crisi in Libia, contatti tra Italia e Russia
La crisi in Libia preoccupa (e non poco) il governo italiano che ha immediatamente intrapreso i contatti con la Russia. Il primo colloquio è avvenuto nel giorno di Natale tra il ministro Di Maio ed il suo omologo russo, Sergei Lavrov. Una discussione che ha riguardato principalmente la conferenza di Berlino, in programma nella seconda metà di gennaio.
Qualche ora dopo è entrato in campo il premier Conte che, come riferito in una nota di Palazzo Chigi, ha avuto un bilaterale telefonico con Vladimir Putin. I due si sono ripromessi di aggiornarsi nei prossimi giorni sulla situazione in Libia per cercare di trovare l’accordo sul cessate il fuoco.
La Turchia è pronta ad un intervento militare in Libia
Saranno ‘giorni di fuoco’ per quanto riguarda la situazione in Libia. L’Italia è al lavoro per un cessate il fuoco e nelle prossime ore ci potrebbero essere dei nuovi contatti con la Turchia dopo il via libera da parte del Parlamento ad un intervento militare. Una decisione che ha portato allo scontro con Bruxelles. L’Unione Europea ha ribadito la non necessità di mandare i soldati in quei territori.
“Noi andremo in posti in cui siamo invitati ad andare – aveva detto Erdogan – dal momento che esiste un invito esteso dalla Libia, noi lo accoglieremo“.
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